1. Cattedrale di S. Giusto (XI-XIV sec.)
Sulle strutture di un edificio di epoca romana, nel V sec., fu eretta una chiesa a tre navate. Su di essa, alla metà dell’XI sec., fu costruita una basilica romanica dedicata alla Vergine.
Contemporaneamente, o poco dopo, alla sua destra fu eretto il Sacello di S. Giusto, una piccola basilica dedicata al culto delle reliquie, di cui permangono porzioni di muratura e due delle tre absidi. La trifora sul lato destro e la cupola sono frutto di restauri degli anni ’20 del ’900, ma ripropongono gli elementi originari.
La facciata a capanna della Cattedrale, dominata dal grande rosone, fu realizzata nel ’300 a seguito dell’unificazione degli edifici preesistenti in una cattedrale a cinque navate.
Gli stipiti del portale maggiore sono ricavati da un monumento sepolcrale, dell’inizio del I sec. d.C., appartenuto alla famiglia dei Barbi.
All’interno: affreschi, XIII-XIV sec.; sculture, dipinti su tavola e oreficeria sacra, XIV-XV sec.; sarcofagi dei martiri triestini, XI sec.
Campanile (1337-1343)
Fu costruito attorno ad una precedente struttura del ’200, a sua volta innalzata sfruttando strutture colonnate della metà del I sec. d.C. La cella campanaria risale al 1556. Sopra la porta, un’iscrizione del 1337 tramanda il nome del committente, Randolfo Baiardo, notaio di Trieste, fabbriciere della Cattedrale. Sotto un’edicola gotica sta una statua di S. Giusto, recante il modellino turrito di Trieste, della metà del ’300. .
Chiesa di S.Michele al Carnale (XIV sec.)
A sud della Cattedrale e documentata dal 1338, dal ’500 al 1924 fu cappella del cimitero cattolico di S. Giusto. Attraverso le tre aperture circolari sul fianco sinistro venivano gettate nella cripta le ossa tolte dal camposanto, di cui era l’ossario comune.
Cappella di S. Giovanni-Battistero (1380-1383)
Collocata a nord della cattedrale, conserva un fonte battesimale del IX sec. Il portico con il lapidario è il risultato di restauri novecenteschi. All’interno: affreschi e sculture, XIII-XIV sec.
2. Contrada di Caboro
L’area, sulla sommità del colle di S. Giusto, ospitava gli edifici sacri e pubblici della Tergeste romana, poi sostituiti da quelli cristiani: vescovado (V sec.), monastero di S. Maria della Cella e chiesa di S. Sergio (XIII sec.), tutti demoliti nel 1369, per consentire la costruzione del castello veneziano.
3. Castello di San Giusto (1468-1636)
Fu eretto per volere dell’imperatore Federico III d’Asburgo nel 1468-1471, sul sito del primo castello veneziano, e poi munito di bastioni, fino al 1636. Vi si conserva il cosiddetto Melone di Trieste, acroterio romano collocato nel 1343 sulla sommità del campanile di S. Giusto. [http://www.castellodisangiustotrieste.it]
4. Casa del Capitano (1468-1471)
È l’edificio più antico del Castello ed era la residenza del rappresentante dell’imperatore d’Austria in città. La struttura è stata più volte rimaneggiata, fino al ’900, e ospita il Civico Museo del Castello di San Giusto-Armeria.
All’interno: cappella gotica di S. Giorgio, 1471. [http://www.castellodisangiustotrieste.it]
5. Torre della Casa del Capitano (1468-1471)
L’unica torre del Castello è impostata su precedenti strutture fortificate. L’ingresso avveniva attraverso l’arco acuto al piano terra; le pareti si aprono in un terrazzino poggiante su mensole sagomate, finestre rettangolari e feritoie archibugiere.
6. Muro con porta
Porzione residua dei sistemi difensivi precedenti il primo castello del 1369.
7. Mura trecentesche
Porzione delle mura difensive cittadine del XIV sec.
8. Torre Cucherna (XIV-XV sec.)
La torre, a pianta poligonale aperta sul lato interno, era compresa nel lato est delle mura cittadine. Alcune fonti ne indicano il nome come “Chiauchiara”. L’aspetto della parte superiore, merlata, e degli interni risale a restauri del ’900.
9. Contrada di Rena (XIV sec.)
Questo quartiere, documentato dal 1326, sorge attorno al teatro romano, nel medioevo chiamato “arena”. Il tessuto urbano è medievale, ma l’aspetto attuale degli edifici è il risultato di interventi degli anni ’80 del ’900.
10. Torre-porta Donota e chiesa di S. Cristoforo (XIV sec.)
La torre, a pianta quadrata aperta verso l’interno, fiancheggiava la porta di Donota, uno dei principali accessi alla città. Nei suoi pressi nella seconda metà del ’300 venne eretta una chiesa dedicata a S. Cristoforo, per testamento di Omobono di Virgilio de Belli.
11. Torre-porta di Riborgo e cappella dei SS. Giacomo e Filippo (XIV-XV sec.)
In corrispondenza dell’attuale grattacielo sorgeva la torre di Riborgo, demolita alla metà dell’800. A pianta poligonale, affiancava uno degli accessi principali della città ed era prospiciente le saline. La cappella dei SS. Giacomo e Filippo si trovava sopra la porta, e venne abbattuta nel 1784.
12. Teatro romano
Dal medioevo sulle rovine del teatro romano sorsero abitazioni disposte a semicerchio, secondo l’andamento della cavea. Il teatro fu rimesso in luce dal 1937, demolendo l’intero quartiere medievale. Si conservano ancora le eleganti bifore medievali della casa al civico 18 di via Donota, riscoperte nei restauri degli anni ’80 del ’900. [approfondisci]
13. Contrada di Riborgo (XIV sec.)
Questo quartiere conserva il tessuto urbano medievale: si articolava attorno all’area di mercato di piazza Vecchia e vi esistevano case torri con altane; dal 1696 ospitò il Ghetto ebraico.
14. Portizza
Il sottopasso corrisponde ad una porta nelle mura, poi inglobata negli edifici dell’800 che oggi delimitano il lato verso terra di piazza della Borsa. La porta si apriva su un canale, detto “Piccolo” o “del Vino”, e serviva il retrostante mercato di piazza Vecchia.
15. Casa di abitazione (XIV-XV sec.)
Recenti restauri hanno messo in luce l’originaria tessitura muraria dell’edificio, in blocchetti di arenaria, e una finestra, inglobati in strutture del XVII-XIX sec.
16. Via Malcanton (XV sec.)
La strada già dal ’200 era affiancata da fabbricati di famiglie nobili, mentre il toponimo è attestato dalla metà del ’400. Al civico 12 la casa Giuliani ha due stemmi sulla facciata: il più piccolo è databile al ’300, il più grande ricorda l’edificazione dello stabile nel 1459 da parte di Bartolomeo Giuliani, mercante, notaio, vicedomino e giudice e rettore della città. Rinnovata nel 1727 e sopraelevata nel 1830.
17. Torre e loggia pubblica (XIII-XIV sec.)
Nel 1937, durante i lavori di ampliamento del Municipio, si scoprirono le strutture di un edificio a loggia, a corsi alternati di arenaria grigia e bianca, con una trifora di stile veneziano sulla facciata. Si trattava forse del primo luogo di adunanza dell’assemblea comunale. In quest’area le mura cittadine formavano un angolo ottuso, su cui sorgeva la torre detta “del Canton”.
18. Foro e Vicedomineria (XIII-XIV sec.)
La piazza nel ’200 era circondata da edifici porticati che ospitavano gli uffici del Comune, i banchi dei notai e le botteghe. Dopo la costruzione del Palazzo del Comune sul lato mare, nel ’300 la piazza divenne il mercato di pane, frutta e fiori. In corrispondenza dell’attuale civico 2 esisteva l’antica Vicedomineria, l’archivio nel quale fin dal 1322 venivano conservati gli atti del Comune.
19. Palazzo del Comune (metà del XIII-XIV sec.)
Il Palazzo del Comune fu costruito attorno al 1250 in corrispondenza della metà interna di piazza Unità d’Italia. Nel 1295 fu eretta una torre con campana e, a inizio ’300, fu terminato un secondo edificio, alla sua destra, con bifore gotiche. Fu demolito attorno al 1375-1377 per consentire la costruzione di una forte veneziano, noto come castello ad marinam, smantellato dopo la dedizione di Trieste all’Austria (1382). Nel 1395-1398 fu eretto un nuovo palazzo con torre, distrutto da un incendio nel 1690. Sotto di esso si apriva un porticato con botteghe.
20. Chiesa di S. Pietro(XIV sec.)
La chiesa di S. Pietro fu costruita nel 1368 per volontà di Pietro Onorati: aveva facciata a fasce orizzontali dominata da un rosone gotico (oggi sulla facciata di S. Bartolomeo a Barcola). Servì come oratorio del podestà e tribunale; più volte restaurata, fu affiancata nel 1602 dalla chiesa di S. Rocco, ed entrambe vennero demolite tra il 1822 e il 1870.
Torre della Beccheria (XIV sec.)
Nelle fondazioni di palazzo Stratti sono comprese murature riconducibili alla torre “della Beccheria”, che faceva parte dell’allineamento fortificato che chiudeva il lato mare della piazza Grande.
21. Torre-porta del Mandracchio e Torre Fradella (XIV sec.)
Attraverso la torre-porta, che si trovava in corrispondenza del centro della piazza e che fu demolita nell’800, si raggiungeva il Mandracchio, porto della città medievale. Il bacino era chiuso da un molo rettilineo, detto “della Beccheria” e, nella parte di sud-ovest, da un molo a gomito, nascente dalla torre “Fradella”.
Dalla Torre Fradella, facente parte dell’allineamento fortificato che chiudeva il lato mare della piazza, partivano le mura che cingevano la contrada di Cavana.
22. Torre Tiepolo (XIV sec.)
L’isolato compreso tra via della Pescheria e via Diaz comprende le mura che cingevano la contrada di Cavana. L’edificio di via della Pescheria 9, aggettante rispetto alle facciate adiacenti, può forse essere identificato con la torre detta “Tiepolo”, documentata in questo settore delle mura.
23. Contrada di Cavana (XIV sec.)
L’area circostante piazza Cavana fu cinta da mura nella prima metà del ’300. La disposizione degli edifici è di matrice medievale; sulla piazza erano situati i magazzini del sale, una delle principali risorse economiche della città.
24. Chiesa dei SS. Sebastiano e Rocco e androna dei Coppa (XV-XVI sec.)
Nel 1543, probabilmente su strutture ecclesiastiche del ’300 o ’400, venne edificata una chiesa dedicata ai SS. Sebastiano e Rocco, oggi visibile nel suo aspetto settecentesco. Alle sue spalle, in androna dei Coppa, il crollo di un edificio ha rivelato una struttura con nicchie e caminetti riconducibili ad un’abitazione del ’500.
25. Via dei Cavazzeni (XIV-XV sec.)
L’andamento stretto e tortuoso è un esempio di viabilità medievale, e gli edifici conservano tratti di murature del ’300 o ’400. Secondo la tradizione, in quest’area si trovavano le case dei Ranfi, banditi da Trieste nel 1313 forse a causa di un loro tentativo di prendere il potere in città. Demoliti i loro edifici, a metà ’300 fu eretta una cappella, poi riedificata con lascito del vescovo Nicolò de Aldegardi nel 1447, dedicata a S. Sebastiano.
26. Via dei Capitelli
Gli edifici disposti lungo questa strada conservano, nelle porzioni inferiori, parti di edifici precedenti con murature, porte e finestre che rimandano al ’300 o ’400.
27. Torre-porta Cavana (1321)
Recenti scavi hanno scoperto le fondazioni di questa porta turrita, in parte inglobata negli edifici adiacenti e in parte demolita nella seconda metà del ’700. Era uno dei principali accessi alla città e si apriva sul quartiere suburbano dei SS. Martiri.
28. Quartiere dei SS. Martiri (XIII-XIV sec.)
L’area esterna alla porta Cavana aveva visto la fondazione, tra la metà del ’200 e l’inizio del ’300, di chiese, conventi ed ospedali ad opera di ordini religiosi: la chiesa dei SS. Martiri, donata nel 1114 dal vescovo di Trieste ai Benedettini dell’isola di S. Giorgio Maggiore a Venezia, e affiancata nel ’200 dal convento; la chiesa di S. Francesco (oggi sostituita dalla chiesa della B. Vergine del Soccorso o S. Antonio Vecchio) e il convento dei Frati minori, del ’200; la chiesa di S. Bernardino e ospedale per gli uomini, e la chiesa dell’Annunziata e ospedale per le donne detto di S. Giusto, entrambi retti dai Padri crociferi, presenti in città sin dall’inizio del ’300.
Chiesa di S. Maria del Mare (XIII-XIV sec.)
In corrispondenza dell’attuale edificio di via Madonna del Mare 11, sul sito di una basilica paleocristiana (seconda metà del V sec.), nel 1375 venne consacrata una nuova chiesa a tre navate, circondata da un cimitero. Ricostruita nel 1658, fu demolita nel 1784.
[29] Torre Rampana (XIV sec.)
La torre a pianta quadrata, individuata all’interno dell’edificio di via delle Mura 5, faceva parte del perimetro fortificato meridionale che, lungo questa strada, raggiungeva da porta Cavana l’arco di Riccardo. Potrebbe trattarsi della torre Rampana.
30. Contrada di Crosada
Il toponimo ricorda l’importante snodo stradale di questo settore urbano, dove via di Crosada, che dalle mura conduceva a Riborgo, incrociava via dei Capitelli, che da Cavana portava verso S. Giusto. Gli edifici circostanti, tra cui la casa della famiglia Francol in via di Crosada, si datano dalla metà del ’400.
31. Piazzetta Trauner
La piazzetta è un esempio di corte chiusa, con una tipica scala esterna che conduce ad un ingresso sopraelevato. La bifora presente in una delle case richiama quella originaria, databile al XIV sec.
32. Arco di Riccardo (metà del I sec. d.C.)
L’arco romano ha mantenuto nel corso del medioevo la sua funzione di porta, inglobata in un complesso difensivo più ampio. Qui le mura piegavano in una rientranza per poi salire verso la Cattedrale. Il toponimo Barbacan rievoca l’esistenza di una struttura fortificata esterna ad esse. [approfondisci]
33. Case di abitazione (XIV sec.)
Nel piano interrato dell’edificio di via San Silvestro 5 recenti scavi hanno individuato le fondazioni di alcuni edifici residenziali del tardo medioevo.
34. Casa Montecchi (XIV-XV sec.)
La chiesa, frutto di un restauro di inizio ’300 è impostata su strutture del ’200, reimpiega finestre a transenna da un precedente edificio di culto e mostra elementi gotici come la finestra archiacuta trilobata accanto al campanile. All’interno: affreschi frammentari, XIV sec.
35. Basilica di S. Silvestro (XIII-XIV sec.)
La chiesa, frutto di un restauro di inizio ’300 e impostata su strutture del ’200, reimpiega finestre a transenna da un precedente edificio di culto e mostra elementi gotici come la finestra archiacuta trilobata accanto al campanile. All’interno: affreschi frammentari, XIV sec. [approfondisci]
36. Vescovado e Chiesette di S. Michele Arcangelo e S. Martino (XIV sec.)
Nel 1369-1370, distrutto l’antico vescovado in Caboro, il vescovo Canopeo stabilì nell’area di via del Castello la propria residenza (gli elementi architettonici superstiti risalgono al ’500).
Contemporaneamente egli fece costruire due chiesette ai due lati dell’ultimo tratto di via delle Monache, consacrate tra il 1370 e il 1374 e demolite tra il ’600 e il ’700.
37. Monastero di S. Cipriano (XIV-XV sec.)
La primitiva chiesa di S. Cipriano, consacrata nel 1302, fu concessa nel 1458 alle monache Benedettine della Cella, che già nel 1426 avevano qui trasferito il proprio monastero, originariamente in Caboro. L’aspetto attuale della chiesa risale al ’700. All’interno: dipinti su tavola, sculture e oreficeria sacra, XIV-XV sec. Lungo via delle Monache: Madonna col Bambino, rilievo in pietra, XIV-XV sec.
38. Cappelle di S. Servolo e S. Elena (XIV sec.)
Nel tratto mediano di via della Cattedrale, che correva a ridosso delle mura urbiche, presso la porta di S. Servolo, quasi dirimpetto l’una all’altra, esistevano le cappelle di S. Servolo, fondate dalla Confraternita dei Battuti (in corrispondenza del civico 15), e di S. Elena o della Croce, demolite tra ’700 e ’800.
Giardino del Capitano (XIV-XVII sec.)
L’area è delimitata da una cortina muraria, intercalata da due torri poligonali e da una torre quadrata, impostata su murature più antiche, e riutilizza elementi architettonici di epoca romana. Per tradizione si ritiene che si tratti di un ampliamento quattrocentesco delle mura del ’300, ma l’attuale cortina muraria è il risultato di ricostruzioni successive al terremoto del 1511 e fu sottoposta a ulteriori restauri attorno al 1640. [approfondisci]
[A] Civico Museo di Storia ed Arte-Orto Lapidario
Nel Lapidario Medievale e Moderno sono esposti elementi architettonici scolpiti e iscritti – colonne, capitelli, finestre, vere di pozzo, architravi e lapidi dedicatorie – provenienti dagli edifici di Cittavecchia demoliti tra la fine dell’800 e gli anni ’50 del ’900. Poco oltre l’ingresso è esposta la lapide che commemora la riedificazione delle mura cittadine voluta dall’imperatore Federico III d’Asburgo nel 1470. http://www.museostoriaeartetrieste.it/ortolapidario/
[B] Civico Museo Sartorio
Vi è esposto il Trittico di Santa Chiara, il più importante dipinto medievale in città, proveniente dal monastero della Cella, opera veneziana del 1328-1330. www.museosartorio.it